Focus sugli strumenti di finanza alternativa al credito maggiormente utilizzati dalle PMI italiane.
I mercati del Private equity e Venture capital si confermano i maggiori canali alternativi al credito bancario per le piccole e medie imprese, seguiti dall’Invoice trading che nel 2021 ha registrato un incremento del 7,5% rispetto al 2020: Solo nel primo semestre del 2021, le PMI hanno incassato circa 1,98 miliardi di euro, con un incremento del 91% rispetto allo stesso periodo del 2020.
E’ quanto emerge dal quaderno di ricerca “La finanza alternativa per le PMI in Italia” curato dal Politecnico di Milano con il supporto di Unioncamere ed Innexta, giunto alla quarta edizione.
Lo studio fornisce un quadro completo ed esaustivo degli strumenti di finanza alternativa al credito bancario in Italia: Minibond, Crowdfunding, Invoice trading, Direct lending, Icos e Cryptoasset, Private equity e Venture capital, facendo luce sui trend dominanti per quanto riguarda l’accesso al capitale da parte delle PMI nazionali.
Stando ai dati, la finanza alternativa sembra giocare alla pari con gli strumenti finanziari tradizionali e l’accesso dei capitali rimane una delle risorse cruciali per sostenere e rafforzare l’economia
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