Donazioni, il digitale è maturo e crescono Gen Z e Millennial.

La transizione è avvenuta, per le donazioni il digitale è la scelta preferita rispetto al contante. Almeno tra il pubblico più maturo dal punto di vista digitale, un campione rappresentativo di internauti italiani di età compresa tra i 18 e i 64 anni, raggiunti da Bva Doxa per l’annuale ricerca Donare 3.0 per Rete del Dono e PayPal. Alla domanda «come hai donato», la quota che dona in contante è passata dal 37% al 38% tra il 2021 e il 2022, mentre coloro che dichiarano una donazione digitale sono passati dal 35% al 42% per cento.

Che la digitalizzazione sia la strada da perseguire lo testimonia il profilo dei donatori: la gen Z ha raggiunto i baby-boomer, entrambe le generazioni dichiarano all’85% di aver fatto una donazione nell'ultimo anno.

Per quanto riguarda la modalità prevalente di donazione secondo l’indagine al primo posto c’è il regalo solidale (74%), seguito dalla donazione ad un’associazione (64%) e infine il crowdfunding (21%). Nel prossimo anno guarderà con interesse a quest’ultima opzione il 40% degli intervistati.

Una differenza sostanziale tra i baby boomer e le generazioni più giovani è anche la “fedeltà” alla causa. Il 56% dei più anziani persegue nella stessa scelta, quota che scende al 51% nella Gen X e al 49% tra i millennial e la Gen Z. Il 42% delle persone dona oltre i 50 euro. Tra le modalità di donazione online la più scelta è PayPal (70%), seguita dalla carta di credito (62%).

In questo contesto le oltre 363mila organizzazioni non profit, riportate dall’Istat nell’ultimo censimento diffuso un paio di settimane fa, sono chiamate a un passaggio cruciale che riguarda la loro stessa identità. L’innovazione tecnologica e il digitale sono la porta d’accesso per avvicinare i nuovi donatori e il canale attraverso su cui transitano di più le donazioni.

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