Non Fungible Token: da Banksy ai criptogatti.

Questo speciale tipo di token - un insieme di dati digitali, certificato via blockchain, ma non monetizzabile come una valuta digitale - sta rivoluzionando il mondo dell’arte.

Vale sia per le opere che nascono direttamente in digitale, come video, illustrazioni e gif, ma potenzialmente anche per opere fisiche che, come nel caso dell’opera di Banksy, cessano di esistere nel mondo reale per trasformarsi in bit certificati e di proprietà dell’acquirente. Anche i beni di consumo potrebbero avere le loro edizioni speciali via NFT: le patatine Pringles, per esempio, hanno appena lanciato via Instagram il gusto CryptoCrisp, del quale esistono solo 20 “scatole” al mondo.

Un’altra industria che promette di essere rivoluzionata nel breve periodo da questi token è quella dei videogiochi, soprattutto dei videogame indie, che molto spesso nascono attraverso piattaforme di crowdfunding. Se ogni sostenitore potesse scegliere - durante la campagna di finanziamento - di acquistare anche un proprio NFT utilizzabile in gioco, magari unico nel suo genere e cedibile in qualsiasi momento a una terza parte potrebbe trovarsi tra le mani un insieme di bit dal valore di centinaia o anche migliaia di euro. L’acquisto di NFT potrebbe diventare una forma d’investimento.

Alcuni analisti ritengono che questi token potrebbero avere lo stesso impatto che dieci anni fa ebbero gli acquisti in app e il modello freemium sullo sviluppo del mobile gaming. Oggi il gaming via mobile pesa più della metà di un mercato globale, che nel 2020 ha sfiorato i 160 miliardi di dollari.

Anche in ottica crowdfunding nei prossimi mesi nasceranno nuove piattaforme specializzate, mentre alcune di quelle esistenti dovranno cambiare e adattarsi a questa nuova tendenza.

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