Il CEO Angelo Rindone ha spiegato a Giornalettismo le prospettive delle piattaforme di crowdfunding e quello che rappresentano per vasti settori culturali e sociali nel nostro Paese.
Nel mondo in cui i progetti si trasformano, e da virtuali diventano reali, le piattaforme di Crowdfunding sono un fenomeno sempre più solido e un modo per mandare avanti iniziative sempre più concreto.
Nel terzo settore è sempre più difficile fare a meno delle raccolte fondi e sono tante le istituzioni che si rivolgono a queste piattaforme per poter finanziare i propri progetti. Non solo, volti noti dello spettacolo, del giornalismo, della letteratura, della società civile affidano sempre più a un pubblico nuovo le loro idee e i loro sogni.
Lo abbiamo visto, ad esempio, nel caso della digitalizzazione dell’archivio personale e inedito di Gianni Minà: su Produzionidalbasso è partita l’iniziativa di crowdfunding per cercare di rendere concreto questo importante progetto.
Sorprende che sempre più iniziative culturali di spessore facciano riferimento alle piattaforme di crowdfunding, il caso dell’archivio di Gianni Minà è sicuramente emblematico. Ma nel recente passato, ad esempio, anche Michele Santoro ha fatto ricorso al crowdfunding per organizzare l’evento Pace Proibita al Teatro Ghione.
Produzionidalbasso è sempre stato in qualche modo al centro di importanti progetti di autopromozione culturale del nostro Paese, è stato usato dai Wu Ming, da Mediterranea e da Sea Watch, dal Comune di Bergamo per finanziare il bosco della memoria, da chi ha lanciato la campagna di donation per Mimmo Lucano, dallo show su YouTube della Guzzanti. Sono diversi i personaggi noti che hanno usato questo strumento.
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